Fettuccine fatte in casa alle vongole

Prima di scoprirmi celiaca, facevo spesso la pasta fatta in casa la domenica. Il presidente la adora e io con lui! Dopo aver dichiarato guerra al glutine, per diversi mesi non l’ho più fatta e quando poi ci ho provato i risultati sono stati tutt’altro che buoni. Diciamo pure pessimi. Senza l’odioso glutine l’impasto non legava e, se anche riuscivo a stendere la sfoglia (rigorosamente col mattarello), la pasta si sbriciolava e non aveva neanche lontanamente la consistenza di quella glutinosa. 
A restituirmi il piacere di fare la pasta è stata la scoperta dello xantano, una gomma naturale per uso alimentare in grado di sostituire il reticolo glutinico nel legare l’impasto e renderlo elastico e lavorabile.
Una specie di polverina magica che rende tutto possibile 🙂
E’ stato amore a prima vista.
Da allora mi è capitato diverse volte di rifare la pasta all’uovo. Ogni impasto è sempre un pò diverso dal precedente a causa della temperatura esterna, dell’umidità e di quanto lo si lavora. La pasta senza glutine non è proprio identica a livello di lavorabilità, ma con un pò di pazienza (e tanta testardaggine) si può riuscire a fare praticamente tutto, fettuccine, tortellini, ravioli e con risultati ottimi…. insomma, una volta presa la mano, la pasta all’uovo viene davvero buona e praticamente identica a quella glutinosa in fatto di sapore.
Oggi l’ho provata per la prima volta con il pesce e mi è piaciuta tantissimo! Ecco qui il risultato
 
 
 
La ricetta base della pasta all’uovo è quella di Felix e Cappera che trovate qui.
 
Io per 2 persone ho usato queste dosi:
 
– 25 g farina di riso (io uso sempre la Lo Conte)
– 61 g di amido di mais
– 63 g di fecola di patate
– 3 g di xantano
– 2 uova
– acqua quanto basta (comunque poca, quindi aggiungetela poco alla volta e con cautela)
 
per il condimento:
 
– 1 sacchetto di vongole lupini (lo so sono una dose spropositata, ma non amo congelarle e non avrei avuto modo di cucinarle prossimamente… quindi crepi l’avarizia e slurp!!)  
– olio evo
– 1 spicchio di aglio
– peperoncino
– prezzemolo tritato (sempre lui, sempre più rigoglioso!)
 
Ho messo tutti gli ingredienti per la pasta nell’impastatrice, esclusa l’acqua che ho aggiunto poco per volta fino ad ottenere una pallina di pasta lavorabile, ma non appiccicosa. Nella versione glutinosa si usa 1 uovo ogni 100 grammi di farina ed il rapporto è perfetto, ma nella versione senza glutine bisogna aumentare un pochino i liquidi. Personalmente preferisco compensare i liquidi aggiungendo un pò d’acqua e mantenere il rapporto uova-farina, perchè in questo modo mi è più facile controllare l’impasto (se preferite però, potere sbattere a parte un altro uovo e aggiungerne un pò all’impasto, fino a raggiungere la consistenza desiderata.)
Una volta pronta la pallina di pasta, l’ho divisa a metà e ho steso col mattarello 2 sfoglie non troppo grandi. Se preferite potete tranquillamente tirare la pasta con la macchinetta e utilizzare sempre quella per tagliare le fettuccine. Io ho voluto provare a farle a mano come facevo con quelle glutinose, perchè rimangono un pò più spesse ed hanno una consistenza diversa, un pochino più irregolare  e più…casalinga 🙂 
Solo un avvertimento: quando ho provato ad arrotolare la sfoglia (come facevo con quella glutinosa) per tagliare le fettuccine, la pasta si spezzava. Mi è già successo in passato, quindi immagino che sia proprio una particolarità dell’impasto. Se volete tagliarle a mano quindi, vi consiglio di lasciare la sfoglia distesa (basta usare un coltello affilato e ci metterete 2 minuti).
La prossima volta che farò la pasta all’uovo proverò ad aggiungere uno o due cucchiai di olio per vedere se l’impasto migliora in elasticità o in resistenza, in modo da poter essere lavorato con le stesse modalità di quello glutinoso.
 
Per quanto riguarda il condimento, ho lasciato le vongole nell’acqua per un’oretta, in modo da eliminare la sabbia. Dopo averle lavate per bene, le ho aggiunte nella padella dove avevo messo l’aglio, l’olio ed il peperoncino e ho chiuso con il coperchio. Una volta che tutte le vongole di sono aperte, ne ho tolta una parte (che avrei usato come decorazione del piatto) e ho sgusciato tutte le altre, lasciandole nel loro sughetto ed ho aggiunto il prezzemolo tritato.
 
Il resto è noto, basta cuocere la pasta, unirla al condimento, impiattare ed aggiungere le vongole col guscio che avevate precedentemente messo da parte per decorare il piatto.
 
Se preferite che la pasta rimanga più gialla, in modo che si veda che tratta di pasta all’uovo, basta usare le uova a pasta gialla e non dovrete cambiare nulla nelle dosi dell’impasto.
 
Buon appetito! 🙂
 
 

Profiterol con crema chantilly allo zabaione

Questo è uno di quei dolci a cui non riesco proprio a resistere! Un profiterol bel fatto è un dolce godereccio, lussurioso e delizioso! Insomma è impossibile non farsi tentare.
Ovviamente serve una buona ricetta e un pò di tempo, ma non è stato complicato come immaginavo.
Dovendo prepararlo per 14 persone e non volendo fare figuracce, ho chiesto la ricetta a Tesorodisuocera (una garanzia!) ed infatti ecco qui il risultato 🙂

Normalmente si contano 3 bignè a porzione e qualcuno in più qualora ci fossero golosi a tavola. Dalla foto non si direbbe, ma nella teglia ci sono 48 bignè!!! Circa tre chili di dolce…più o meno.
Non avendo tempo di farli a mano, i bignè li ho comprati in farmacia, ma ammetto che non ho guardato la marca. In ogni caso ne ho usate 2 buste e mezza.

Questa la ricetta:

per la crema chantilly allo zabaione
– 4 tuorli
– 4 cucchiai di zucchero
– 8 cucchiai di marsala (io ho usato il semi secco, ma quello secco dicono sia più adatto)
– una bustina di vanillina
– 1 litro di panna fresca

per la copertura di cioccolato
– 300 g di cacao amaro in polvere
– 100 g di fecola di patate
– 100 g di zucchero
– 1 bustina di vanillina
– circa mezzo litro di latte o poco più (ma dovrete regolarvi ad occhio a seconda di quanto volete denso il cioccolato)

– 48 bignè senza glutine da farcire.

Iniziamo dalla crema. Mescolate vigorosamente a bagnomaria lo zucchero, i tuorli, la vanillina ed il marsala finchè il composto non si sarà leggermente montato ed addensato, dopo di che fatelo raffreddare in frigo. Nel frattempo montate la panna e poi unitela allo zabaione ormai freddo mescolando per bene e delicatamente.
Una volta pronta la crema farcite i bignè usando una siringa per dolci e posizionateli nella teglia/vassoio daldo la forma che preferite. (dovendolo trasportare per più di un’ora in macchina io ho dato una forma a cupola in modo che entrasse nel portadolci).
Con queste dosi vi avanzerà un pò di crema (anche se riempite come uova i bignè come ho fatto io), potete usarla per decorare l’esterno se non dovete trasportare il dolce come ho fatto io.
Completati i bignè, passate alla copertura di cioccolato. Mettete tutti gli ingredienti secchi nella planetaria e aggiungete il latte poco per volta mentre è in funzione. Appena il cioccolato avrà raggiunto la consistenza che preferite (a me piace denso in modo che non scivoli via dai bignè), smettete di aggiungere il latte e lasciate andare la planetaria per qualche altro minuto in modo da eliminare tutti gli eventuali grumi. Poi, con l’aiuto di un mestolo, versate la cioccolata sui bignè, facendo attenzione a dare una copertura più o meno uniforme (io ho lasciato qualche piccolo punto non coperto perchè esteticamente lo trovavo più bello :P).
Ed ecco qua, il profiterol è pronto per essere divorato! Ovviamente non è arrivato alla fine della giornata 😉

Polpette con provola affumicata…. come fare felice il Presidente!

Qualche giorno fa è stato il compleanno della mia dolce metà, ma tra partenze, impegni e mancanza di tempo, abbiamo deciso di rimandare di qualche giorno i dovuti festeggiamenti privati, per poter fare le cose con calma (che è una parola grossa, ma vabbè…).
Ovviamente il compleanno presidenziale doveva prevedere una cena presidenziale. Sono o non sono la First Lady?!?! Così, baldanzosa e pronta alla pugna contro ogni sorta animale terrestre (il Presidente è un carnivoro da competizione), ho domandato “Cosa ti piacerebbe per la tua cenetta? Esprimi un desiderio, ti preparo quello che vuoi!”.
Mentre nella mia testa vorticavano le più disparate ricette e il mio cervello saltellava da un filetto ad un arrosto e da un maialino porchettato alla boeuf bourguignon (che cascasse il mondo prima o poi preparerò!), il Presidente, dopo una breve  riflessione, ha risposto “Vorrei le polpette!”.
Le polpette. Le polpette….? Delle semplici polpette??? Intendiamoci io adoro smisuratamente le polpette da quando ero piccola, ne mangerei a tonnellate e le trovo pure simpatiche e coccolose, ma vista la possibilità di chiedere qualunque cosa mi sembrava un pò strano che la scelta cadesse proprio sulle polpette.
Così, con leggerezza e dissimulando la sorpresa, ho provato a chiedere se non preferisse un piatto un pò più particolare o sfizioso o insolito. A quel punto il Presidente mi ha guardata e mi ha risposto con semplicità “Ma le polpette sono buone. Io vorrei le polpette.”
Segue attimo di silenzio…. 
Ricordate la pubblicità del Mc Donald’s di qualche anno fa? Quella in cui un’adorabile bimba bionda con i boccoli chiedeva con gli occhioni da cerbiatta e voce dolce “Un happy meal… per piacere!”. Ecco. Uguale. Stessa sensazione, stessi occhioni, stessa espressione disarmante. Mi è stato immediatamente chiaro che non solo gli avrei cucinato le polpette, ma che ne avrei cucinate abbastanza da ricoprirlo!!
 
Perciò ecco le polpette del Presidente. La ricetta originale è quella delle polpette di carne di Giallozafferano che trovate qui. Io ho ovviamente sostituito la mollica di pane con del pan grattato Nutrisì (marca che sto decisamente iniziando ad apprezzare)
 
 
Sono rimasta un pò perplessa dalla forma che hanno preso dopo la cottura… quando le ho impastate e ho dato loro la forma erano decisamente più grandi e perfettamente tonde e schiacciate, ma durante la cottura si sono ritirate non poco. Ricordo che quando ero piccola e le polpette le cucinava mia madre, forma e dimensione non cambiavano di una virgola durante la cottura. Questo purtroppo la dice lunga sulla qualità della carne in commercio ora…. quindi, per quanto potete, fate attenzione quando comprate.
 
Questi gli ingredienti:
 
– 500 g di macinato di bovino (ho abbondato…)
– 50 g di parmigiano grattugiato
– 2 uova
– 100 g di pane raffermi (per me pan grattato Nutrisì)
– 50 g di provola affumicata (ma se vi piace anche un pò di più)
– 1 spicchio di aglio
– 1 ciuffo di prezzemolo ( a me piace e ho abbondato)
– sale e pepe a gusto
– olio di semi per friggere
 
Il procedimento è molto semplice. Ho unito nel mixer pangrattato, parmigiano, prezzemolo, la provola tagliata grossolanamente e l’aglio già tritato a parte e ho tritato ulteriormente il tutto. Poi ho aggiunto la carne macinata, le uova, sale e pepe e fatto andare il mixer per qualche minuto per amalgamare bene il tutto.
Una volta pronto l’impasto, basta farlo riposare in frigo per una mezz’oretta, dare la forma alle polpette e friggerle.
Risultato: il Presidente ha spazzolato via tutte le 25 polpette che ho messo a tavola, gustandosele una per una con un sorrisone compiaciuto e soddisfatto. W le polpette!
 
To be continued….
 

Uova alla Benedict. Una cosina leggera…

Chi di voi non ha mai sentito parlare delle uova alla Benedict? Se siete un minimo pratici di cucina o se siete solo dei tossico dipendenti di trasmissioni tipo Masterchef Usa, Top Chef e Hell’s Kitchen (come me, hi hi hi!) non potete non conoscerle. Si tratta di un uovo in camicia adagiato su una fetta di pane tostato con prosciutto, il tutto cosparso da salsa olandese… un tripudio di colesterolo e proteine assolutamente irresistibile!
Le persone normali quando tornano a casa alle 10 di sera dopo un’interminabile giornata di lavoro, per cena si preparerebbero al massimo un paio di uova al tegamino, ma visto che normale non lo sono (una che impasta stelline biscottose e sorridenti tanto normale non è…), io mi sono messa ai fornelli col Presidente con un unico ed ambizioso obiettivo: le uova alla Benedict!
E quando mi metto in testa una cosa….quella è! 🙂

La ricetta originale che ho usato la trovate qui.
Questi gli ingredienti:

– 1 uovo
– una fetta di pane tostato (io ho usato il pane affettato Coop senza glutine)
– una fetta di prosciutto (per me crudo e saporito)
– prezzemolo tritato
– un cucchiaio di aceto (da mettere nell’acqua per bollire l’uovo. Dicono che aiuti l’albume ad addensarsi, ma io non l’ho usato)

Per la salsa olandese:


– un tuorlo
– una noce di burro
– mezzo cucchiaino di succo di limone
– sale e pepe

Per prima cosa bisogna tostare il pane sul quale poi si metterà il prosciutto. Dopo di che si passa alle uova in camicia. Se vi dicono che le uova in camicia sono semplici non ci credete! O meglio, cuocersi si cuociono in un attimo, ma farle venire con una forma decente è un’altra faccenda.
Perciò dopo aver studiato attentamente la strategia migliore per non ritrovarmi con una stracciatella di uovo in tegame, ho adottato la tecnica di Julia Child (e chi sennò??). Con una spilla da balia ho fatto delicatamente un buchino sul guscio dell’uovo e l’ho tenuto nell’acqua bollente per 15 secondi. Questa operazione rende appena più denso l’albume ed è più facile che, una volta aperto nell’acqua, rimanga compatto (Julia Child la sapeva lunga….). Poi lo aprite delicatamente in una ciotolina e, dopo aver creato un vortice nell’acqua bollente con un cucchiaio, lo fate scivolare proprio nel centro del mulinello e continuate a girare l’acqua delicatamente. Dopo circa un minuto e mezzo (ma potete tenerlo di più se lo preferite ben cotto), ripescate l’uovo con delicatezza.
Dopo averci lavorato in due, al quarto tentativo io e il Presidente siamo riusciti ad avere l’uovo in camicia perfetto!

Grande soddisfazione!
A questo punto non resta che mettere in un piccolo mixer (nel mio caso un mini frullatore) il tuorlo dell’uovo con il burro fuso e frullare tutto per bene. Quando il composto sarà diventato spumoso, aggiungete il succo di limone, sale, pepe e frullate tutto di nuovo. Il risultato sarà una crema buonissima e assolutamente perfetta sulle uova. (Viva Julia Child!)
Adagiate l’uovo sulla fetta di pane e prosciutto, cospargetelo di salsa, date una spruzzatina di prezzemolo e …. voilat!

Per correttezza confesso che dopo averne mangiate un paio mi sono preparata un bicchierino di robetta effervescente per digerire…. così, giusto per precauzione 😉
Bon appetit!

Stelline felici. Per iniziare in allegria…

Questa è stata una delle primissime ricette che ho provato, quando ancora non ero particolarmente pratica di dolci senza glutine e di mix di farine. Ed infatti ho fatto un mezzo casino!

Volevo provare a fare i biscotti canestrelli, ma con una forma diversa (visto che non avevo l’apposito stampino). La ricetta originale è quella di Felix e Cappera, la trovate qui .
 
Questi gli ingredienti:
– 160 g di farina (io ho usato la Mix it! Ds)
– 110 g di burro a temperatura ambiente (quindi morbido e lavorabile)
– scorza di limone grattugiata oppure un cucchiaino di estratto di vaniglia (io ho messo il limone)
– 1 tuorlo (io ho usato un uovo intero perchè non so mai cosa fare del singolo albume che rimane e mi dispiace buttarlo via)
– zucchero a velo (ma io non l’ho usato perchè sono una drogata di cioccolato e volevo metterci quello!)
 
Una ricettina facile facile giusto per cominciare, basta mettere insieme tutti gli ingredienti e il gioco è fatto.
Si. Certo. Se si legge tutto correttamente si. Ma siccome io sono una pasticciona patentata, mi sono sbagliata e ho confuso la dose di zucchero con quella di burro. Ovviamente me ne sono resa condo dopo aver mescolato lo zucchero incriminato con la farina e averci aperto sopra l’uovo…..perfetto.Cominciamo bene! A questo punto non mi è rimasto altro fare che aggiungere la giusta dose di burro e sperare che i biscottini in questione non risultassero tremendamente stucchevoli…. il che, per fortuna, non è avvenuto.
Dopo aver amalgamato tutti gli ingredienti (giusti e sbagliati), ho steso l’impasto col mattarello su un foglio di carta da forno spolverato con un pizzico di farina e poi , con uno stampo a forma di stella, ho ritagliato i biscotti.
Il progetto iniziale era quello di immergere parzialmente le stelline nel cioccolato fuso per creare una sorta di pasticcino, ma temevo che l’eccesso di zucchero avesse reso i biscotti troppo fragili. Così ho sciolto del cioccolato fondente a bagnomaria aggiungendo un pizzico di burro per dare lucidità alla cioccolata (saggio consiglio datomi dal mio tesoro di suocera che riesce a trasformare in una super delizia qualunque tipo di alimento con la sola imposizione delle mani… benedetta donna!), ho messo tutto in una siringa da dolci e… ho disegnato uno smile su ogni biscotto.
Alla fine ho ottenuto dei biscotti dolci e friabili, ma gradevolissimi.
Si tratta di semplicissimi biscottini con un pizzico di cioccolata , ma il firmamento felice che ne è venuto fuori mi ha veramente messo di buon umore. Anche il Presidente, il mio tesoro di uomo, ha molto gradito e li ha spazzolati via in un batter d’occhio. Dunque, promosso il firmamento felice!Ps. con un pò di esperienza in più, per quanto riguarda la farina vi consiglio di usare il mix per crostate e biscotti di Felix e Cappera che trovate qui. Lo xantano è miracoloso e i biscotti che otterrete saranno appena meno sbriciolosi ed assolutamente identici a quelli glutinosi anche nella consistenza, oltre che nel sapore.