Torta al cioccolato, arancia e rum, un albero di Natale vandalizzato e… FELICE 2014 A TUTTI!!!!

Il nostro albero di Natale non ha mai conosciuto un periodo così buio. Povero alberello…. Palla di Pelo ho la letteralmente vandalizzato. Dal primo momento in cui lo ha visto, bello, luccicante e sfavillante è stato amore. Vero e proprio amore…infatti ama alla follia rosicchiergli i rami, tirare via, spezzettare e masticare i fili dorati, usare le palline come punching ball manco fosse Rochy Balboa e tritare (si proprio tritare, non c’è una parola più adatta) i fili delle lucine. Ne ha fatti fuori 2, anche di notevole lunghezza e, diciamocelo, per ridurre a brandelli di circa 4 cm l’uno un filo di lucine intrecciato di 3m, ci vuole una notevole capacità di mandibola e un’altrettanta notevole resistenza e costanza. Ecco, Palla di Pelo è molto dotata, ha tutte queste qualità ed è felicissima di mostrarci regolarmente che le tiene in esercizio e ben allenate. Nel giro di una settimana, al povero alberello sono rimaste solo le palline (tranne 2 che è riuscita a rompere nonostante fossero di plastica), un filo rosso-dorato che ne abbellisce solo la parte superiore e il puntale…. che ogni mattina va raddrizzato dopo lo stress degli assalti notturni.
Il resto è storia. Pace all’anima delle lucine, delle palline e dei fili luccicosi. Palla di Pelo non perdona! E non è possibile essere arrabbiati con lei, perchè da brava femminuccia coccolona, svenevole e smorfiosetta, riesce a farsi perdonare davvero tutto…. arcano ed irresistibile potere delle fusa!
Per sublimare la devastazione del mio adorato albero (evento assolutamente traumatico per un’invasata del Natale come la sottoscritta), mi sono data ai dolci alberellosi e coccolosi, usando una delle prime ricette che ho riadattato dopo che ho saputo di essere celiaca: quella del ciambellone della mia mamma. Ho dimezzato le dosi e adattato le proporzioni dei liquidi. Ecco qui il mio dolcetto 🙂

Questi gli ingredienti:

– 250 g di farina (mix per dolci lievitati di Felix e Cappera nella variante con l’amido di mais)
– 3 uova
– 1/2 bicchiere di latte
– 1/2 bicchiere di olio di semi
– 1 bustina di lievito*
– 150 g di zucchero
– 25 g di rum
– mezza fialetta di aroma di arancia
– 50 g di cacao amaro*

*come da prontuario e cmq senza glutine

Tutto insieme nella ciotola dell’impastatrice e lavorate finchè non saranno ben amalgamati. Poi trasferite nello stampo per dolci della forma che preferite e cuocete per 40 minuti in forno preriscaldato a 180°. Una volta raffreddato, decorate con lo zucchero a velo. Mooooooolto buono! 🙂
Con questo dolce si chiude in bellezza il 2013. Il Presidente, Palla di Pelo ed io vi auguriamo un 2014 meraviglioso e ricco sapori, profumi, novità e soprattutto tanto, tanto amore!!! BUON ANNO!!!!!!! :DDDDDD

Clafoutis alle ciliegie…. e due uova adottate.

Hanno vinto le tortore. Inutile girarci intorno. Una vittoria schiacciante. Su tutta la linea.
Qualche settimana fa credevo di averle scoraggiate dal fare il loro nido sul davanzale della finestra del soggiorno….e ci sono riuscita, infatti lo hanno fatto su quello del bagno!!!!
Una scena assolutamente surreale, degna di un film comico.
E’ stato sufficiente stare via per un weekend lungo, partenza giovedi mattina e rientro domenica sera.
Ovviamente prima di partire ho chiuso tutte le finestre, perchè si sa, la prudenza non è mai troppa. Così, al ritorno, per prima cosa le ho riaperte tutte per far cambiare l’aria. Tutto tranquillo finchè non sono arrivata in bagno…ho aperto baldanzosa l’ultima finestra e uno sbattere improvviso di ali con conseguente fuga istantanea di un volatile mi hanno fatto quasi prendere un colpo. “Caspita devo aver spaventato un uccello!” ho pensato subito…. poi ho abbasso lo sguardo…. e il colpo mi è venuto davvero! Un nido. Davanti a me c’era un nido bello e fatto. Piazzato esattamente tra la cornice della finestra e quella della persiana….esattamente dove avrebbe dovuto trovarsi la zanzariera che però avevo dimenticato di richiudere prima di partire.
Che sarà mai un nido direte voi. Se ci hanno messo così poco a farlo, basta toglierlo e ci metteranno un attimo per rifarlo da qualche altra parte.
Peccato che dentro c’era un uovo. No dico UN UOVO!!!!! Come è possibile che in soli 3 giorni le tortore siano riuscite ad accorgersi che la zanzariera non c’era, a fare il nido ed a piazzarci subito un uovo dentro????? Non si può spostare un nido in cui sono già state deposte le uova, perchè i genitori non riuscirebbero più a trovarle o comunque quasi sicuramente non le coverebbero più! Spostare il nido e l’uovo sarebbe stato come condannare a morte il futuro piccolino!!!
Insomma uno shock.
Le esclamazioni di incredulità (cioè strani versi del tutto privi di senso) uscite dalla mia bocca in quel momento, hanno fatto accorrete il Presidente che, dopo aver seguito il mio sguardo e compreso la situazione, ha candidamente esclamato “Oh! Un nido! E c’è anche un uovo dentro! Che carino!”
Attimo di disappunto. No…Aspetta…..”ok, l’ovetto fa tenerezza solo a guardarlo, lo ammetto, ma è sulla finestra del nostro bagno e finchè rimarrà li la finestra non si potrà aprire! Sarà un bel casino!” ho risposto io piuttosto preoccupata. Risposta disarmante del Presidente: “Vabbè tanto ormai non lo possiamo spostare no? E poi è così carino…”
A quel punto sono stata consapevole che la disfatta si era ormai consumata. Fine dei giochi.Vittoria delle tortore 6-0, 6-0. Un secondo dopo ero al computer col Presidente in cerca di informazioni tortoresche e dieci minuti dopo eravamo preparatissimi su modalità di cova, tempi di schiusa, svezzamento e crescita dei piccoli.
Morale della favola: questo weekend dovremmo diventare zii di due pulcini tortorellosi!! Perchè ovviamente, la mattina dopo aver scoperto il primo uovo, la nostra nuova inquilina  ha deposto il secondo.
 
Nell’attesa del lieto evento, essendo periodo di ciliegie, mi sono lanciata nella sperimentazione del Clafoutis…che detto così fa tanto chic!

Eccolo qui

 
Ho seguito questa ricetta base e sostituito la farina col mix per impasti lievitati di Felix e Cappera.
Questi gli ingredienti:

– 90 g di farina (Mix per impasti lievitati)
– 3 uova grandi
– 200 ml latte
– 1 bustina di vanillina ( da prontuario)
– 100 g zucchero
– 20 ml di Brandy
– 1 pizzico di sale
– ciliegie denocciolate ( io non le ho pesate, sono andata ad occhio e a gusto)

Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro, spumoso e più o meno raddoppiato in volume, poi aggiungete la vanillina, il sale e la farina setacciata incorporandola delicatamente. Sempre mescolando delicatamente, aggiungete il latte ed il liquore.
Imburrate una teglia da circa 26 cm,  cospargetela di zucchero e sistematevi le ciliegie denocciolate, poi versate piano il composto nella teglia (senza mandarlo sopra le ciliegie!) ed infornate a 180° (con forno preriscaldato) per circa 40-45 minuti.
Il risultato sarà una specie di frittatina bassa che, una volta tagliata, darà l’impressione di essere parzialmente cruda, ma va bene così. Non avendo lievito l’impasto sembrerà compatto e un pò crudo, ma vi assicuro che è assolutamente delizioso! Una cosetta estiva, leggera e gustosa. Niente male davvero!

Crostata di frutta…. chi lo avrebbe mai detto!

Personalmente non ho mai amato le crostate di frutta. Un pò perchè sono una drogata di cioccolato e creme in generale (di solito un dolce per me non è un vero dolce se non contempla il cioccolato o una crema similare) e un pò perchè normalmente le crostate di frutta sono stucchevolmente dolci,  burrose e ricoperte di gelatina… che non mi ha mai fatta impazzire. Insomma, entrando in una pasticceria, una crostata di frutta sarebbe davvero la mia ultima scelta.
Ieri però, dovendo preparare due dolci per uno strafichissimo “apericena” da amici (serata meravigliosa Ale, grazie!!), ho deciso di provare a prepararne una (ovviamente senza l’odiosa gelatina) da affiancare ad una torta con le creme (che posterò sicuramente nei prossimi giorni…slurp!), visto anche il caldo di questi giorni.
Così, armata di frutta fresca e di Presidente pronto ad affettarla (tesoro di uomo) mi sono lanciata.
Il risultato è stato assolutamente sorprendente! Non solo la crostata non risultava affatto iperdolce, ma era un vero e proprio tripudio di sapori perfettamente distinti ed allo stesso tempo perfettamente in armonia tra loro. Mi è addirittura piaciuta di più della squisita torta con le creme! Il che per me è stato un autentico shock…
 
La ricetta base che ho seguito come riferimento la trovate qui, poi ovviamente la frutta utilizzata e la composizione della crostata le ho fatte a gusto mio.
Questo il risultato…

 

 

 

Forse uno dei dolci più belli che abbia mai fatto 🙂 Una vera soddisfazione. Nella foto c’è ancora la carta da forno perchè ho tolto la crostata dalla teglia solo dopo averla trasportata.
 
Questi gli ingredienti:
 
Per la pasta frolla
 
– 250 g di farina. Io ho utilizzato il mix per crostate e biscotti di Felix e Cappera, nella versione amido di mais, farina di riso, fecola di patate e xantano.
– 100 g di zucchero a velo
– 2 uova
– 125 g di burro a temperatura ambiente (o ammorbidito al microonde)
(andava aggiunta anche una bustina di vanillina, ma io nella frolla preferisco non metterla)
– 1 uovo sbattuto (per spennellare la base una di pasta frolla una volta cotta)
 
Per la crema pasticcera
 
– 50 g di amido di mais
– 6 tuorli
– 500 ml di latte
– 150 di zucchero semolato
– 1 bustina di vanillina
 
Per la copertura
 
frutta di stagione a piacere, tagliata a fette più o meno sottili secondo il vostro gusto.
 
Ovviamente controllate sempre che tutti gli ingredienti siano sicuri come da prontuario AIC o che comunque non contengano tracce di glutine.
 
Partiamo dalla crema.
Tenete da parte mezzo bicchiere di latte e mettete il resto dentro una casseruola capiente, scaldatelo appena e aggiungete la vanillina. Con l’impastatrice (o con delle fruste) montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa e chiara. Poi, sempre continuando a sbattere, aggiungete a filo 1/3 del latte della casseruola e la farina setacciata. Una volta amalgamato bene il composto, versatelo nella casseruola del latte rimasto, mettete la casseruola sul fuoco e mescolate finchè la crema non si sarà addensata. A questo punto togliete la casseruola dal fuoco e, sempre mescolando, aggiungete a filo il mezzo bicchiere di latte rimasto. Poi mettete la crema a raffreddare (se volete coprendola con della pellicola a contatto per evitare che si forni la pellicina sopra).
 
Passiamo alla frolla.
Facilissima. Mettete tutti gli ingredienti nella ciotola dell’impastatrice e impastate con la frusta K. Bastano pochi minuti, non appena l’impasto si sarà “attaccato” tutto alla frusta e nella ciotola non ci saranno più residui, la frolla è pronta. 
Ammetto che io non faccio mai riposare la frolla in frigo, la uso subito e tanti saluti! 😛
Perciò appena pronta, stendetela sulla carta da forno con il mattarello, facendo attenzione a creare un cerchio il più possibile delle dimensioni della teglia e poi trasferite carta e pasta nella teglia stessa. In questo modo userete tutta la frolla senza residui. Assicuratevi che impasto aderisca bene alle pareti della teglia e con la forchetta bucherellate tutta la base della crostata, in modo che non si possano formare bolle d’aria. Poi con un cucchiaino rovesciato o con una forchetta, decorate il bordo superiore della crostata, facendo dei piccoli segnetti che, oltre ad essere decorativi, lo rendono regolare. 
Posizionate all’interno della crostata un’altro foglio di carta da forno (io l’ho tagliato di forma più o meno circolare),  posateci sopra dei legumi secchi o del riso ed infornate a 200° per 20 minuti a forno preriscaldato.
Trascorsi i 20 minuti, togliete il foglio di carta con i legumi o il riso e continuate la cottura per altri 10 minuti. Sfornate, fate raffreddare e spennellate la base e i bordi con dell’uovo sbattuto. (questo impedirà alla frolla di bagnarsi troppo una volta aggiunta la crema).
 
Copertura e decorazione.
A questo punto non resta che spalmare uniformemente la crema sulla base della vostra crostata e aggiungere la frutta che più vi piace. Se utilizzate frutta che, una volta tagliata, annerisce velocemente (nel mio caso le banane) e non volete usare la gelatina di copertura, immergete velocemente le fettine di frutta in acqua e limone e procedete tranquillamente alla decorazione.
Io ho usato ciliegie (che il Presidente ha gentilmente denocciolato una ad una), melone, fragole, banane (bagnate in acqua e limone) e pesche noci.
 
E’ un dolce che richiede un pò di lavoro, ma è assolutamente splendido a vedersi e davvero delizioso al palato. Una cioccolato dipendente in visibilio per una crostata di frutta… chi lo avrebbe mai detto! 😀 

Pizza presidenziale e tortore tubanti

Le tortore sono coccolose. Veramente. Non mi era mai capitato di osservarle da vicino ed ho scoperto che sono coccolosissime. Verseggiano, si accoccolano vicine, si scambiano richiami e arruffamenti di penne. Insomma sono pennuti veramente affettuosi e decisamente poco paurosi, visto che mi hanno tranquillamente lasciata avvicinare al davanzale della finestra su cui stavano tubando senza fare una piega. Peccato però che quando mi sono avvicinata ho notato che, non solo i pennutini innamorati avevano scelto il mio davanzale per le loro effusioni, ma avevano iniziato a portare i primi rametti per fare il nido! No dico, il nido!!! Io le adoro le tortore, ma fare il nido tra la zanzariera ed il telaio della persiana non si può!
Non potevo lasciarle li, a meno di rinunciare ad aprire la finestra fino alla maggiore età dei tortorellini che sarebbero sicuramente arrivati. Quindi, con la morte nel cuore, ho aspettato che si allontanassero per chiudere le persiane della finestra e tenerle serrate fino a quando non avessero capito e trovato un posto più adatto al loro nido.
Quindi problema risolto, direte voi. Tecnicamente si, peccato che negli ultimi 2 giorni le tortore  abbiano continuato a svolazzare intorno alla finestra con aria supplichevole e io mi sia sentita un autentico mostro! Un’ignobile sfrattatrice di tortorelle in amore! Una distruggi famiglie! Se non fosse  stato per il Presidente che, giustamente, mi ha ricordato ogni mattina che tenere due tortore in casa proprio non si può, a quest’ora il nido glielo avevo fatto io, completo di ala benessere, piscina privata e nursery.
In tutto questo, per rimediare ai miei sensi di colpa….coccolo il Presidente (quale cura migliore?) e gli cucino la pizza dei suoi desideri 😉
 
Signore, signori e tortore tubanti, ecco a voi la pizza del Presidente!
 
 
L’impasto base è quello della pizza di Felix, ma ne ho dimezzato le dosi, sostituito il lievito di birra con il lievito madre e aggiustato un pochino i liquidi.
 
Per l’impasto:
– 200 g di farina Nutrisì
– 100 g di farina Mix It!
– 200 g di acqua tiepida (io un pochino di meno perchè il lievito madre contiene di suo una piccola parte di acqua)
– 150 g circa di lievito madre senza glutine (io so tutto quello che mi avanza dal rinfresco, a volte è anche un pochino di più)
– 1 cucchiaio e 1/2 di olio
– un pizzico di zucchero e un cucchiaiono di sale.
 
 
Per il condimento:
– 500 grammi di broccoli siciliani
– una mozzarella da 150 grammi, ma potete metterne quanta volete a gusto vostro (io ne ho usato una senza lattosio
– 2 salsicce medie
– una decina di pomodorini piccadilly
– 1 spicchio di aglio, 
– peperoncino
– sale
olio evo
 
Iniziamo dall’impasto della pizza. Mettete nella ciotola dell’impastatrice il lievito madre e l’acqua e mescolate bene con un cucchiaio, poi aggiungere lo zucchero, l’olio, la farina e per ultimo il sale, facendo attenzione che non venga a contatto diretto con il lievito. Fate andare l’impastatrice prima a bassa velocità, per dare una prima mescolata a tutti gli ingredienti, poi aumentate e lavorate per 5 minuti o comunque finchè l’impasto non sarà ben amalgamato e un pò appiccicoso.
Se usate il lievito madre e ogni volta che fate la pizza l’impasto vi viene diverso e più o meno appiccicoso non preoccupatevi è normale, dipende da quanto è umido il lievito madre che state usando, In ogni caso, la pizza risulterà sempre buonissima e con le mani oliate, non avrete problemi a stenderla.
Una volta pronto, trasferite l’impasto in una ciotola oliata, coprite con della pellicola e mettete a lievitare nel forno con la lucina accesa. Io di solito preparo l’impasto la mattina o all’ora di pranzo per la sera (non avendo molto tempo a disposizione, preparo quando posso e faccio fare lievitazioni belle lunghe), ma  normalmente sono sufficienti 4 ore più o meno.
 
Per il condimento invece, ho assecondato i desideri del Presidente, che aveva assaggiato questa pizza in un locale e se ne era innamorato. Prima di tutto bisogna pulire e lessare i broccoli per poi ripassarli in padella con aglio, olio, peperoncino e sale. poi tritate per bene, la mozzarella, tagliate a dadini i pomodori e spellate le salsicce. Una volta che tutti gli ingredienti sono pronti e l’impasto ben lievitato, potete stenderlo. Posizionate un foglio di carta forno sulla teglia (io uso proprio quella del forno, a me la pizza piace sottile e croccante e questa dose è perfetta per la teglia classica da forno ) e cospargetelo di olio evo, poi rovesciate l’impasto direttamente nella teglia e, con le mani ben oliate allargatelo piano piano in modo uniforme. Una volta stesa la base, prendete le salsicce spellate, sbriciolatele su tutta la pizza, aggiungete un filo di olio evo ed infornate a 200° finchè la salsiccia non sarà cotta e la pizza inizierà ad essere un pò croccante sui bordi A questo tirate fuori la teglia dal forno, aggiungete la mozzarella, i pomodorini, i broccoli e infornatela di nuovo solo per qualche minuto, il tempo necessario alla mozzarella per sciogliersi per bene.
A me è piaciuta tantissimo e il Presidente l’ha divorata 🙂
 
Queste sono altre versioni, stesso impasto, diverso il condimento:
qui la base era col pomodoro e ho aggiunto carciofini, olive nere e prosciutto crudo….
 
 
…pomodoro, olive, prosciutto crudo e fettine sottili di provola…..
 
 
…margherita classica 🙂
 
 
Magari la prossima volta che faccio la pizza ne lascerò un pezzetto fuori dalla finestra… magari le tortore mi perdoneranno!

Torta con gocce di cioccolata…. come salvarle dall’annegamento!

Sono settimane che cerco di capire come realizzare un plumcake (o anche una torta tanto cambia solo la forma) con le gocce di cioccolata. Voi direte “Ma come, basta aggiungere le gocce di cioccolata all’impasto no???” E invece no! Magari fosse così facile… 
Innumerevoli tentativi e sempre lo stesso risultato: o aggiungo le gocce a cottura iniziata, in modo che rimangano in superficie (ma non nell’impasto), oppure se le aggiungo all’impasto, una volta in cottura precipitano inesorabilmente sul fondo della teglia. Nessuna via di mezzo.
Armata dei migliori propositi (composti da una cospicua dose di rosicamento, con spruzzatina di cocciutaggine e ciliegina di veleno), mi sono di nuovo rivolta a S. Google in cerca di una soluzione. I consigli può attendibili erano 2:
– infarinare le gocce di cioccolata prima di unirle all’impasto
– addensare di più l’impasto in modo da non permettere alle gocce di precipitare.
Non vi fidate del primo consiglio, si è rivelato un fiasco completo! La farina non si attacca facilmente al cioccolato e, se provate ad inumidire le gocce con pochissima acqua, otterrete in un attimo una bella pappetta praticamente inutilizzabile. Dietro consiglio di Tesorodisuocera ho provato ad utilizzare dell’olio per “inumidire” i pezzetti di cioccolata senza scioglierli e la farina si era finalmente attaccata in un lampo, ma….niente da fare. Una volta in cottura, le gocce sono di nuovo precipitate sul fondo della teglia. Giù come un ferro da stiro in una piscina. Colate a picco più veloci del Titanic.
Restava l’alternativa dell’impasto denso, ma non essendo io una pasticcera, la cosa non era proprio semplicissima da realizzare, perchè aggiungendo la farina è vero che l’impasto si addensa, ma una volta cotta,  la torta (ma soprattutto il plumcake che è più alto) risulta un pò troppo asciutta e invece all’interno deve rimanere soffice e morbida.
Esaurite le idee, triste, afflitta e affranta (perchè le gocce di cioccolata nell’impasto le voglio! Ecco!), mi sono imbattuta in questa ricetta su Facebook: torta di cioccolato grattugiato. Leggendo cioccolato grattugiato ho pensato che si trattasse di cioccolato con la stessa consistenza del parmigiano (cioè fine allo stesso modo) e invece la ricetta prevedeva di usare del cioccolato tagliato grossolanamente e nella foto si vedevano dei bei pezzettoni ci cioccolato proprio al centro dell’impasto! Eureka!! Se restavano a galla dei pezzetti di cioccolato tritati un pò a caso, allora c’era speranza anche per le mie minuscole gocce!!
Dopo essermi incartata per qualche minuto su tutta una serie di pensieri e considerazioni riguardo al peso specifico dell’impasto e delle gocce di cioccolato che avevo a disposizione, alla forza di gravità, all’allineamento dei pianeti, alla luna crescente e a quella calante e aver controllato il calendario perchè si sa, di marte e di vene non si sposa e non si parte e non si da principio all’arte… mi sono lanciata. Non avevo nemmeno tutti gli ingredienti (e questo a quanto pare è stato un bene), ma mi sono lanciata.
 
Questi gli ingredienti della mia variante, ho sostituito lo zucchero di canna con dello zucchero semolato e l’aroma di arancio con della scorza di limone grattugiata:
– 3 uova
– 150 g di zucchero semolato (
– 100 g di gocce di cioccolato (le bastardelle!!) mi raccomando sempre da prontuario
– 300 g di farina (io ho usato il Mix per impasti lievitati di Felix e Cappera nella variante con l’amido di mais al posto della farina di tapioca)
– 100 g di burro fuso
– 1 bicchiere di latte (io ne uso sempre uno di plastica per regolarmi)
– 1 bustina di lievito per dolci (da prontuario)
– scorza di mezzo limone grattugiata
– zucchero a velo per decorare (sempre da prontuario)
 
Montate gli albumi a neve ferma e  metteteli da parte. Poi nell’impastatrice (o con le frustine se preferite) unite lo zucchero ai rossi d’uovo e lavorate a bassa velocità. Aggiungete a filo prima il burro fuso, poi il latte, la farina un cucchiaio alla volta e la buccia di limone grattugiata. Una volta amalgamato bene il tutto, l’impasto  sarà bello denso. Incorporate gli albumi delicatamente e solo ad operazione completata aggiungete le gocce di cioccolata, mescolando delicatamente. Imburrate ed infarinate una teglia (io ne ho usata una da 24 cm) e infornate a 180° per 35-40 minuti (dopo 35 minuti ho fatto la prova con lo stecchino ed era pronta).
 
Ecco qui il risultato….. favoloso!!!
 

E le gocce non sono affogate!!! 😀

 

E’ una torta perfetta per la colazione ed è in assoluto la ricetta che mi è piaciuta di più nel suo genere. E’ soffice, profumatissima e per niente asciutta all’interno. Insomma, me ne sono innamorata e a quanto pare non solo io, visto che il Presidente al secondo morso (gigante!) ha esclamato entusiasta “E’ bfuonifffimaf!!…munch..munch.. Ffful ffferio!”  😀
 
Ovviamente è finita in un attimo e sull’onda dell’entusiasmo ho provato a rifarla utilizzando gli ingredienti della ricetta originale, quindi zucchero di canna e aroma di arancio (chiaramente mantenendo il Mix di farine senza glutine). Purtroppo però il risultato non è stato lo stesso. O meglio, torta sempre buona, ma impasto meno denso e di nuovo gocce colate a picco…

 

 
Non saprei dire se la differenza è dipesa dallo zucchero o da qualche errore che posso aver commesso io, ma la prima versione è entrata ufficialmente tra le mie torte preferite e….almeno per ora mi godo la vittoria:
Gocce di cioccolato 0 – Celiaca e (molto) contenta 1. Olè!!!!! 😉