Crema catalana al mandarino e rum …. Gnam!!!

L’anno scorso per il mio compleanno ho ricevuto  un regalo fantatico: un buono da spendere nel più fornito negozio di articoli per la cucina che io abbia mai visto!!! Una volta entrata ci sono rimasta per circa 2 ore, saltellando tra stampi per dolci, utensili di ogni tipologia e foggia, teglie, vaporiere, pentole e padelle di ogni tipo. Il tutto ovviamente sotto l’amorevole sguardo del Presidente che continuava a rassicurare i commessi che no, non ero matta e si, era la prima volta che mettevo piede in quel negozio e si, contrariamente a quanto poteva desumersi dai miei gridolini entusiastici ero maggiorenne. Non so se gli hanno creduto oppure no, ma visto che alla fine del giro nella Disneyland culinaria avevo speso decisamente di più di quanto previsto dal mio buono compleannoso, sono stati tutti moooolto gentili!
Nel mio bottino di guerra, (oltre ad un gratta scorzette ultra professionale che fa anche riccioli sottilissimi di qualunque cosa e che farebbe invidia persino a Ramsey in persona) c’era anche un fichissimo caramellizzatore corredato da due deliziose cocottine a forma di cuore. Il tutto ovviamente di un bel rosso sgargiante. Capirete bene che non potevo non comprarlo. Lo spirito della creme brulee mi avrebbe perseguitata a vita sentendosi tradito e abbandonato. Non sia mai.
Perciò eccomi qui con la mia prima crema catalana casalinga e caramellata 🙂
La ricetta di base è quella classica della crema catalana, ma ho apportato qualche modifica per aromatizzarla a gusto del Presidente (grande amante degli agrumi) che, visto il raffreddore bestiale che si è beccato, aveva decisamente bisogno di una coccola.

 

Questi gli ingredienti:

– 450 ml di latte (se usate un latte senza lattosio o addirittura di soya avrete una crema adatta anche agli intolleranti al lattosio o alle proteine del latte vaccino)
– 25 g di rum
– il succo di 3 mandarini clementini
– 100 g di zucchero
– 4 tuorli
– 25 g di amido di mais
– la scorza di mezzo limone
– cannella in polvere
– zucchero di canna q.b.

Sciogliete l’amido di mais in poco latte e versate il resto in un tegame assieme alla buccia di limone grattugiata (con il sofisticatissimo gratta scorzette!), a metà dello zucchero, alla cannella ed al succo dei mandarini (per la dose della cannella regolatevi a vostro gusto, va bene sia un pizzico, sia una generosa spolverata). Scaldate il tutto e, prima che sia arrivato ad ebollizione, aggiungete il rum mescolando bene. Portate a bollore e togliete il tegame dal fuoco. Lavorate a parte i tuorli con l’altra metà dello zucchero (basta una frustina non c’è bisogno di usare la planetaria), aggiungete il latte con l’amido di mais sciolto e mescolate bene. A questo punto rimettete il tegame con il latte aromatizzato sul fuoco e aggiungete il composto di uova. Mescolate per bene finchè la crema non si sarà addensata. Otterrete una crema più leggera e più morbida rispetto alla consistenza della normale crema pasticcera. Toglietela dal fuoco e versatela nelle cocottine (io ho ottenuto 3 coccottine rotonde e 2 a forma di cuore, all’incirca della stessa grandezza). Lasciate riposare la crema in frigo per 1 o 2 ore (io l’ho lasciata tutta la notte), poi cospargetela di zucchero di canna e caramellate il tutto con l’aiuto di un caramellizzatore.
Per ottenere una crosticina croccante al punto giusto dovrete prendere un pò di dimestichezza con la fiamma del caramellizzatore e con la sua intensità, ma e una cosa abbastanza semplice e anche divertente.
La prima prova l’ho fatta sulle cocottine a forma di cuore….
 

 

… e la mia crema effettivamente era un pò pallidina. Il secondo tentativo che vedere nella foto in alto invece è andato decisamente meglio 🙂
 
La crema è davvero deliziosa e particolare. Mandarino rum e cannella si sposano benissimo. Il Presidente ve la consiglia!! 😀

Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day!

Pane con lievito madre, farina di grano saraceno e pomodori secchi… e il 100% GFFD mi piace sempre di più.

Non credo di essere mai stata così costante nel prendermi cura del mio blog come da quando ho scoperto il Gluten Free (Fri)Day. Nel turbinio di lavoro, impegni e progetti, il venerdi è diventato il momento in cui mi concedo un pò di tempo per gironzolare sui meravigliosi blog delle altre partecipanti, scoprire ricette sempre nuove e buonissime e condividere i miei piccoli pasticci.
Una scadenza che mi aiuta a non dimenticare che, oltre alle cose “da fare”, ci sono anche quelle che “mi piace fare”…. e cucinare, provare e pasticciare, mi piace. Tanto 🙂 
Oggi, per il GFFD ho deciso di proporre un pane un pò particolare. Il mio lievito madre languiva nel frigo solo soletto da tanto tempo, perciò era davvero ora di coccolarlo un pò…. e dopo aver visto i pani meravigliosi di Fabi mi era davvero venuta voglia di una pagnottina croccante 😉
Eccola qui!
 
 
 
 
 
 
L’impasto è senza lattosio, quindi adatto anche ai celiaci che hanno questa ulteriore intolleranza.
Gli ingredienti:
 
– 150 g Farina Nutrisì per pane
– 60 g Farina Farmo senza lattosio
– 40 g farina di grano saraceno
– 150 g circa di lievito madre (il mio è fatto secondo il procedimento di Felix e Cappera, quindi con farina di riso e farina di mais. Il procedimento lo trovate qui)
– 1/2 cucchiaino di zucchero
– 1 cucchiaio di olio evo
– 1 cucchiaino di sale
– 130 ml di acqua
– 12 pomodori secchi sott’olio
 
Per prima cosa, mettete il lievito madre nella ciotola della planetaria. Sciogliete lo zucchero nell’acqua e poi unitela al lievito madre mescolando per bene. Aggiungete l’olio, le farine ed iniziate ad impastare il tutto con l’apposito gancio. Nel frattempo scolate per bene i pomodori secchi e tagliateli a pezzettini. Quando l’impasto sarà ben amalgamato aggiungete il sale e poi i pomodori secchi ed impastate a velocità più basa per un paio di minuti. A questo punto trasferite il tutto in una ciotola cosparsa di olio evo, coprite con la pellicola e lasciate lievitare per tutta la notte nel forno con la lucina accesa. (io l’ho lasciato tutta la notte, ma a seconda del lievito madre che avete, saranno sufficienti dalle 3 alle 6 ore). La mattina dopo, togliete dal forno l’impasto, portate a 250° la temperatura, scaravoltate  l’impasto su un foglio di carta da forno infarinato (io ho usato un pò di Mix It DS, ma va bene una qualunque delle farine indicate sopra) e trasferitelo nel forno. Cuocete per 10 minuti e poi abbassate la temperatura a 200° finchè il pane non avrà preso un bel colore dorato. A questo punto passate alla funzione ventilato per 5-7 minuti per rendere la crosta più croccante. 
 
E’ incredibilmente buono ed incredibilmente saporito e non c’è niente come un buon pane appena sfornato per coccolarsi un pò. 😀 Provatelo!
 
Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day…. e ringrazio di cuore tutte le blogger che lo hanno creato.
 
 
 

Un rosti cotto come un gateau e un pò Bismarck per un S. Valentino un pò cuore e un pò stellina.

Quest’anno il S. Valentino del Presidente e mio sarà probabilmente un pochino sotto tono… non perchè l’atmosfera innamorata manchi, per carità no no, anzi… ma ultimamente il tempo è davvero tiranno e siamo letteralmente travolti da progetti importanti e bellissimi che però, per poter andare in porto, hanno bisogno di attenzioni, impegno, lavoro e tanto, tanto tempo da dedicare. Tra circa una settimana inizieremo a ristrutturare la nostra futura casa (e ogni volta che dico o penso a questa cosa il mio cervello punta dritto alla graaaaaande cucina che abbiamo progettato, va in loup e non schioda di li!) e, una volta usciti dal delirio di operai, mattonelle, telai, controtelai, colori, pale e picconi, potremo finalmente dedicarci con un pò più di tranquillità all’organizzazione del matrimonio che, per fortuna è già a buon punto. (Vestito a parte….ma si sa, il vestito mica è fondamentale in queste occasioni…). Il tutto ovviamente nel delirio del lavoro e degli impegni quotidiani.
Ebbene si, quest’anno il Presidente si è superato e per Natale, oltre a regalarmi un libro di cucina di Ramsey e il super libro della Forno Star che tanto desideravo, mi ha messa k.o. con la più romantica delle proposte 🙂
Con queste premesse, il sant’uomo meriterebbe un S. Valentino coi fiocchi, ma ieri sera, dopo essere rincasati di nuovo stanchissimi (stremati sarebbe la definizione migliore) ci siamo detti “magari festeggiamo per bene tra qualche giorno, quando avremo meno pensieri per la testa e magari saremo anche riusciti a dormire un pò” (il che la dice lunga su come siamo ridotti :)!!! )
Perciò oggi non vi proporrò nè un dolce romantico, nè un piatto afrodisiaco, ma dei rosti monoporzione facili facili improvvisati proprio col Presidente e che, nonostante l’improvvisazione, si sono rivelati davvero buoni.
Un tocco di frivolezza me lo sono concesso nella scelta delle terrine 😀
 
Ecco qui!
 

 

 
 
La stellina è la versione con l’aggiunta ovettosa voluta dal Presidente 🙂
 
Questi gli ingredienti:
 
– 4 patate medio piccole (2 a testa)
– 1 wurstel di pollo (senza glutine)
– 1/2 cipollotto
– 80 g circa di formaggio raclette
– olio evo
– sale e pepe q.b.
 
Lessate le patate, pelatele e schiacciatele per bene in modo che siano omogenee e salatele. Nel frattempo tagliate il wurstel a cubetti piccoli e fatelo rosolare in poco olio assieme al mezzo cipollotto tritato. Quando il tutto sarà ben colorito, togliete dal fuoco e unite le patate mescolate e poi unite il formaggio grattugiandolo grossolanamente. Mescolate di nuovo con cura in modo che sia tutto ben amalgamato. Io ho fatto tutto nella padella usata per rosolare il wurstel e il cipollotto, anche se tolta dal fuoco il calore rimasto ha iniziato a far sciogliere leggermente il formaggio rendendo il composto più omogeneo.
A questo punto dividete l’impasto in 2 porzioni (se avete delle padelline o terrine di grandezza media come le mie. Potete anche usare le normali cocotte di ceramica, in questo caso dovreste ottenerne più o meno 4.) 
Per il rosti a forma di cuore ho aggiunto un pòchino di formaggio sopra (per la crosticina) e ho cotto per 15 minuti in forno preriscaldato e statico a 180°, per poi passare al ventilato per altri 3,4 minuti alla fine.
per quello a forma di stella ho seguito lo stesso procedimento, ma non ho aggiunto il formaggio prima di infornare (doveva restare morbido) e non ho ventilato. Dopo i 15 minuti ho aggiunto l’uovo, spolverato col pepe e ho lasciato cuocere in forno statico per qualche altro minuto, finchè l’uovo non ha raggiunto la cottura desiderata dal Presidente (cotto, ma col tuorlo ancora morbido)
Se decidete di aggiungere l’uovo, per assicurarvi che rimanga al centro, prima di infornare schiacciate un pò l’impasto nel punto in cui volete che rimanga il tuorlo, formando una piccola conchetta. 
 
Moooooolto buoni! L’odore forte del formaggio raclette ha invaso tutta la casa, ma il Presidente voleva proprio quel formaggio e… come si fa a dirgli di no? 😀
 
Felice S. Valentino!!!!!Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day!

 

Fusilloni alla “come se non ci fosse un domani!”

Una riccia come me poteva forse non partecipare ad un contest intitolato “Un fusillo per capello”?? Assolutamente no!! Perciò eccomi qui, con una ricetta che rappresenta un autentico peccato di gola, creata unendo ingredienti perfetti per gratificarsi in una giornata invernale. Una sola regola per gustarla come di deve: non pensate al domani! Dimenticatevi delle diete, delle calorie, dei grassi e pensate solo a godervi il sapore squisito di questa pasta lussuriosa! 🙂
Eccola qui!

 

 

La consistenza di questi fusilloni vi sorprenderà! Nessuna, ma proprio nessuna differenza con la pasta glutinosa. Il Presidente (che non essendo celiaco può ancora mangiare la pasta normale), l’ha divorata estasiato! Inoltre, meraviglia delle meraviglie, per farla scuocere dovrete veramente impegnarvi, perchè tiene benissimo la cottura. I tempi riportati nella convezione indicavano 8 minuti, io l’ho scolata dopo quasi 12  ed era ancora bella al dente come piace a me. Insomma, favolosa!
 

Questi gli ingredienti:

– 200 g di Fusilloni La Fabbrica della Pasta Senza Glutine di Gragnano
– 1 salsiccia di maiale
– 10 pomodori secchi sott’olio*
– 100 g (circa) di piselli (io ho usato quelli surgelati)*
– 120 ml (circa) di panna da cucina (io mi sono regolata a occhio e ho usato poco più di mezza confezione da 200 ml)
– un cipollotto
– peperoncino
– olio evo
– sale e pepe q.b.

*Come da prontuario o comunque rigorosamente senza glutine.

Cominciamo dalla salsa. Fate rosolate in poco olio evo il cipollotto pulito e tritato,  la salsiccia spellata e sbriciolata ed il peperoncino. Quando la carne avrà iniziato a prendere colore, unite i piselli e fate rosolare il tutto finchè ia salsiccia non sarà ben colorita e i piselli morbidi. Con l’aiuto di un piccolo mixer, tritate i pomodori secchi e aggiungeteli alle salsicce insieme alla panna. Mescolate per bene il tutto e regolate di sale e pepe. A seconda della panna che userete, la salsa potrà risultare più o meno densa. Se fosse troppo compatta, aggiungete un goccio di acqua di cottura della pasta fino a raggiungere una consistenza un pò più cremosa. Lessate, scolate la pasta e mantecatela per bene nella salsa a fuoco basso. Impiattate e …. godetevela dimenticando tutto il resto!! 😀
 

Con questa ricetta partecipo al Contest “Un Fusillo per Capello” di Celiaca per Amore.

Marcella Grazie per questa bellissima iniziativa e per averci fatto conoscere questa pasta strepitosa!

Cake salato con pomodori secchi, prosciutto cotto ed erbette…. e una palla di pelo che imperversa!

Palla di Pelo cresce. Cresce bene. Cresce in fretta. Ormai ha le fattezze di una giovane miciotta fatta ed è stata persino sterilizzata, cosa che, secondo quanto spiegato dal veterinario, avrebbe dovuto farla calmare un pochino. Sono assolutamente convinta della competenza e professionalità del veterinario in questione, ma detto francamente, Palla di Pelo non si è calmata neanche un pò. I suoi passatempi preferiti sono gli agguati, il salire e scendere da tutti i pensili più alti della cucina e della casa (ovviamente usando me e il Presidente come comode scalette umane…) e da qualche giorno l’acqua del lavabo della cucina. Ha sempre avuto una predilezione per i rubinetti ed i lavabi in generale, ma quello della cucina è diventata la sua passione. Aprire l’acqua senza che lei si materializzi sul piano della cucina un secondo dopo è praticamente impossibile. Se si limitasse ad osservare l’acqua che scorre non sarebbe un problema, ma il suo gioco prevede il prendere a zampatine il getto d’acqua, schizzando un pò dappertutto, bagnandosi le zampette per poi “zampettare” ovunque. E non c’è modo alcuno di aggirare la sua attenta sorveglianza, non basta aspettare che si sia acciambellata nell’altra stanza per mettersi a cucinare, perchè il solo rumore dell’acqua che scorre anche per pochi secondi la fa accorrere in un lampo.
La cosa in se non è una tragedia, per carità, peccato però che cucinando capiti spesso di lavarsi le mani… e allora cominciano i problemi. I gatti sono animali estremamente puliti, ma se sto cucinando e mi capita di doverla prendere per farla scendere dal piano di lavoro, poi mi lavo le mani e lei, ovviamente, sentendo l’acqua risale! E’ una specie di circolo vizioso. L’altra sera, mentre preparavo questo cake, sembrava avessimo raggiunto un tacito accordo (sembrava… ma anche no!), lei se ne stava tranquilla accoccolata in un angolo del piano di lavoro e io cucinavo senza perderla di vista, tenendola a bada quando aprivo l’acqua del rubinetto e stando attenta a non farla avvicinare alle varie ciotoline di ingredienti che nel frattempo stavo preparando.
L’esperimento non è stato propriamente un successo… Palla di Pelo mi ha schizzato l’acqua in faccia due volte ( non che lo abbia fatto apposta, faceva tutto parte della sua sfida personale al rubinetto), è riuscita ad infilare il musetto nella ciotola (per fortuna ormai quasi completamente vuota) del formaggio e mi ha fatto perdere ogni volta il filo di quello che stavo facendo. Il risultato è stato che alla fine ho dimenticato di mettere la giusta dose di olio nella ricetta…
Il cake è venuto ugualmente saporito, ma  ovviamente un pochino meno soffice e alto rispetto al solito.
Eccolo qui
 

Questi gli ingredienti:

– 200 g di Mix per impasti lievitati di Felix e Cappera (ma ho provato anche ad usare la Mix it Ds e viene benissimo lo stesso
– 3 uova
– 100 ml di latte
– 100 ml di olio di semi di girasole (io ne ho messi solo 2 cucchiai per errore)
– 1 bustina di lievito per torte salate.
– 50 g di parmigiano
– 50 g di pecorino
– prezzemolo e basilico tritati (la quantità è a vostra discrezione)
– prosciutto cotto a cubetti (sempre quanto ne volete, io ne ho messa una scatolina)
– pomodori secchi sott’olio (idem)
– sale e pepe q.b.

Prima di passare al procedimento, vi ricordo di stare sempre molto attente ad usare prodotti sicuri e non contaminati. Per questo cake ho usato farine e lievito a marchio Simply (ne ho ancora una piccola scorta in casa), ma ho recentemente scoperto che tutti i prodotti a marchio Simply di questo settore (quindi lieviti, zucchero a velo, fecola di patate, amido di mais ecc…) sono stati eliminati dal prontuario Aic per scelta aziendale. Se si tratti solo di costi o se effettivamente non siano più in grado di garantire la non contaminazione non so dirlo, ma mi raccomando, fate attenzione e controllate periodicamente il prontuario per evitare brutte sosprese.
 
Passiamo al cake…. Fate rosolare i cubetti di prosciutto in una padella e tagliate a pezzetti i pomodori secchi. Poi sbattete le uova e unite il latte, le erbette tritate,  l’olio (non dimenticatelo come ho fatto io), un pizzico di sale e pepe. Mescolate bene tutto. Unite il lievito alla farina ed incorporatela al composto di uova mescolando con una forchetta. Quando sarà ben amalgamato, unite il prosciutto cotto ed i pomodori secchi, mescolando per bene. Foderate uno stampo da plumcake con la carta da forno, versate l’impasto e cuocete in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. 
Facile facile….. se non avete una palla di pelo che imperversa!!!

Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day!